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IL CERVELLO DOPO IL TRAUMA.
Il trauma, la ferita dell’anima
Le quattro categorie dei sintomi includono:
- pensieri intrusivi (ricordi non voluti);
- alterazioni dell’umore (vergogna, senso di colpa, negatività persistente);
- iperattività (risposta di spavento esagerata);
- evitamento (di tutto il materiale sensoriale ed emotivo collegato al trauma).
Conseguenze a lungo termine di un trauma:
- rabbia o pianto inaspettati,
- affanno,
- frequenza cardiaca aumentata,
- tremolio,
- perdita di memoria,
- difficoltà di concentrazione,
- insonnia,
- incubi ed insensibilità emotiva,
Squilibri chimici e biologici del cervello sono accentuati da tre principali disfunzioni nell’attività cerebrale:
- Sovrastimolazione dell’amigdala: dopo il trauma, essa può essere coinvolta in un tipo di allerta sempre elevata e ciclica, durante la quale cerca e percepisce la minaccia ovunque.
- Ipoattivazione dell’ippocampo: un aumento dell’ormone dello stress glucocorticoide uccide le cellule nell’ippocampo, il che lo rende meno efficace nell’instaurare le connessioni sinaptiche necessarie per il consolidamento della memoria.
- Variabilità inefficace: il costante aumento degli ormoni dello stress interferisce con la capacità del corpo di autoregolarsi. Il Sistema Nervoso Simpatico rimane attivo ad un livello elevato, comportando fatica per il corpo ed alcuni dei suoi sistemi.
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COME SI SUPERA ED ELABORA IL TRAUMA.
Il passato che passa
La prima informazione utile è che tutte queste alterazioni possono essere reversibili.
L’amigdala può apprendere come rilassarsi;
l’ippocampo può riprendere il corretto consolidamento della memoria;
il sistema nervoso può continuare il passaggio dalla modalità reattiva all’equilibrio.
Per raggiungere uno stato di neutralità bisogna riprogrammare sia il corpo che la mente.
L’ipnosi, L’EMDR ed altri interventi possono insegnare alla mente a riformulare nuove associazioni e superare il trauma.
Anche approcci che prevedono esercizi sull’esperienza somatica, il rilascio della tensione corporea possono aiutare a tornare alla normalità.
Non c’è una procedura unica che possa funzionare per tutti, ma più tecniche che funzionano sulla base della soggettività della persona e della relazione psicoterapeutica.